Questa domanda mi è stata posta molte volte e voglio cogliere l'occasione per cercare di dare una risposta esaustiva.
Jack Daniel's ha scelto liberamente di non definirsi bourbon, ma dal punto di vista legislativo ricade sotto le norme federali degli Stati Uniti che disciplinano la materia (North American Free Trade Agreement). Per cui “tecnicamente” è un bourbon.
La ragione principale di questa scelta risiede nella volontà di creare un'identità del Tennessee per il loro whisky. Senza dimenticare la competitività che da sempre esiste con lo stato del Kentucky.
Il Jack Daniel's è caratterizzato dal passaggio del distillato attraverso dei carboni di acero bianco prima di essere messo in botte. Questo processo viene chiamato charcoal mellowing, ma il disciplinare del bourbon non nega questa pratica. Esistono infatti diverse distillerie come la Heaven Hill che mettono in atto il charcoal mellowing. Pratica che alla Jack Daniel's chiamano Lincoln County Process. Secondo me non è questo passaggio che rende caratteristico il sapore del Jack Daniel's, ma il lievito e l'acqua. Ma alla Jack Daniel's hanno il merito di raccontare molto bene la storia e di aver lottato con Reagor Motlow a suon di carte bollate per ottenere la classificazione di Tennessee whiskey dopo il Proibizionismo.
Riassumendo il Jack Daniel's può essere chiamato bourbon come un qualsiasi bourbon che subisce il processo di charcoal mellowing. L'unicità del Tennessee whiskey, se vogliamo andarla a trovare, consiste nell'utilizzo di legno di acero per realizzare il carbone, ma questa è solo una loro scelta: non esiste una legge che impedisca anche agli altri produttori bourbon di farlo.
Personalmente preferisco definire il Jack Daniel's un Tennesse Whiskey, come il George Dickel, e non un bourbon.