Non sono un grande fan del termine Master Distiller. Mi sembra che se ne abusi a tal punto da essere un titolo di facciata senza alcun significato. Per me ci vuole più che possedere un alambicco per diventare un master distiller. L'idea di essere un maestro, in qualsiasi mestiere, una volta esigeva che la persona lavorasse in un lungo apprendistato seguito da più anni come operaio specializzato prima di essere giudicato un maestro del mestiere dai suoi pari. Potevi possedere i tuoi attrezzi da bottaio e la tua bottega e non essere comunque considerato un Master Cooper finché gli altri maestri del mestiere non giudicavano che eri pronto a meritare il titolo. Significava inoltre che per ottenere questo titolo avresti presentato agli altri maestri un Masterpiece (capolavoro NdT) dimostrando di aver davvero perfezionato le tue competenze ed essere un maestro nel tuo mestiere.
Ci sono molti distillatori che lavorano nell'industria e si autodefiniscono master distiller solo perché possiedono un alambicco. Molti di loro sono talentuosi e un giorno meriteranno il titolo. Caleb Kilburn presso Kentucky Peerless è un eccellente distillatore che non si definisce master distiller spiegando che ha ancora molto da imparare prima di meritare quel titolo. Trovo la sua attitudine rinfrescante e avendo assaggiato i suoi whiskey non ho dubbi che potrà ottenere il titolo quando lo rivendicherà. Il problema è che è un titolo che chiunque può rivendicare anche se non possiede nemmeno un alambicco, ma in passato non era così.
Qualche giorno fa ho parlato con alcuni vecchi amici che si sono ritirati dall'industria e si ricordano quando le distillerie avevano tre maestri: distiller, blender e taster. Il master distiller era responsabile di creare il whiskey dall'orzo alla birra fino al distillato. Questa persona doveva assicurarsi che tutto procedesse bene in ogni fase. Il Master Blender era responsabile del processo di invecchiamento e selezionava le botti da unire per il prodotto finale. Questa persona doveva sapere dove trovare le botti necessarie per rispettare il profilo aromatico del marchio. Il Master Taster era incaricato di controllare il lavoro degli altri due maestri. Il master taster probabilmente aveva già ricoperto il ruolo di master distiller o blender o addirittura entrambi, prima di guadagnarsi questa posizione. Tutte e tre le posizioni erano considerate importanti e il prodotto finale era il risultato di un lavoro di squadra. Non tutte le distillerie usavano il termine master per queste posizioni. Erano mansioni necessarie per garantire la qualità del whiskey, ma non era qualcosa che veniva esplicitato al consumatore.
L'industria dovrebbe stabilire uno standard su ciò che realmente significa essere un master distiller, altrimenti rischia di rendere il termine un titolo privo di valore. Forse dovrebbe esserci una valutazione da parte dei colleghi come ai vecchi tempi dove una bottiglia di whiskey viene presentata a un gruppo di master distiller per determinare se è un capolavoro. Questo richiederebbe sicuramente del tempo poiché un whiskey capolavoro presumibilmente dovrebbe avere almeno due anni di invecchiamento, ma molto probabilmente quattro anni o più. La valutazione dovrebbe essere fatta dai distillatori e non dal pubblico. Non dagli scrittori, né dai baristi o mixologisti, ma da persone che conoscono veramente tutti i processi e possono stabilire se si padroneggia veramente l'arte di fare whiskey. Quando ciò accadrà allora il termine sarà veramente un titolo di grande prestigio e onore.